SACERDOTE E ASTRONOMO
di DANILO CARUSO

Suo padre Francesco Paci (un farmacista coniugato con Vincenza Nicosia) era fratello di Giacomo Paci, arciprete a Lercara (periodo 1871-1904): schierati con il partito locale dei Nicolosi, entrambi i fratelli furono esponenti dell’amministrazione comunale, il primo come consigliere e il secondo come assessore.
Fu lo zio a battezzare il nipote il 13 febbraio 1877 (padrini Giuseppe Scarlata e Giuseppa Sartorio). Entrò nel seminario di Palermo, e raggiunta la dignità sacerdotale, proseguì gli studi all’università nel capoluogo regionale conseguendo la laurea in matematica nel 1905.
Coltivò contemporaneamente l’approfondimento dell’astronomia: dal 1905 sino al 1913 rimase nell’osservatorio astronomico palermitano con l’incarico di assistente straordinario, poi passò in quello catanese (1913-21) col compito di assistente ordinario.
A Catania ottenne la libera docenza, e fu anche direttore pro tempore dell’osservatorio nel 1919 in seguito alla scomparsa di Annibale Riccò direttore in carica.
Intraprese successivamente l’attività d’insegnamento di matematica e fisica in istituti scolastici di Palermo (tra cui il seminario) e di Catania.
Durante gli anni della prima guerra mondiale si concentrò sull’analisi di una stella da lui scoperta a cui diede il nome di Stella pacis (nome che rievocava il titolo della Madonna Regina pacis).
A Lercara ritornava durante l’estate in vacanza.
L’arcivescovo di Palermo cardinale Lavitrano lo annoverò nel capitolo metropolitano.
Si spense il 9 gennaio 1937 a Palermo, dove furono celebrate le sue esequie e fu sepolto.