Nella giurisprudenza italiana in virtù della legge 248 del 18 agosto 2000 anche i testi pubblicati su internet godono della tutela del diritto d’autore già stabilito dalla precedente legge 633 del 22 aprile 1941. La loro riproduzione integrale o parziale è pertanto libera in presenza di scopi culturali e al di là di contesti di lucro, da questo lecito uso fuori del consenso dello scrittore si devono necessariamente poter evincere i seguenti dati: il link del testo, il titolo, l’autore e la data di pubblicazione; il link della homepage del suo contenitore web. Copiare non rispettando queste elementari norme rappresenta un illecito.

lunedì 21 marzo 2022

TRA PRIMAVERA BOBINSKI E LA SADISTA JUSTINE

di DANILO CARUSO
 
Un romanzo dello scrittore americano contemporaneo Paolo Bacigalupi, “The windup girl” (edito nel 2009), ha prospettato considerevoli elementi a beneficio della mia filosofia della storia e nei confronti di quella particolare fenomenologia del tempo venturo che ipotizzo (senza postulare tuttavia la “necessità” del decorso distopico). Giacché questo modello di distopia storica si va ampliando nei dettagli a mano a mano che trovo spunti interessanti, non si trova consegnato in una singola mia pubblicazione. Ogniqualvolta rintracciato uno schema letterario consono, ed elaborato la sua adeguata inserzione nel mio impianto della possibile storia futura, ne ho dato notizia. Anche perché tali miei scritti – in singulis – costituiscono in sé autonomi lavori di critica letteraria. Se poi il discorso si amplia mediante una collocazione all’interno di una più larga riflessione filosofica, quest’altro resta un discorso in itinere. Simile cornice non è da me definita una volta per tutte. Come ho già detto i gradini della mia fenomenologia possono aumentare. Erano quattro e adesso diventano cinque
1. Fra i primi due ne ho posto uno nuovo, operazione di cui qua illustrerò la sostanza. Tra il mondo delle sex doll di Richard Calder e lo huxleyano Brave New World sta in maniera di continuità organica lo scenario dipinto da Bacigalupi, scenario che possiede altresì il pregio di precorrere elementi sadici (al pari del calderiano “Dead girls”) specifici del mio quarto – al momento – livello (nel quale si colloca de Sade). Vediamo di allacciare tutti i fili della rinnovata mia intelaiatura. E partiamo da Emiko, attorno a cui ruotano le vicende del romanzo bacigalupiano. Costei è una sorta di sex doll, di produzione giapponese, ma è di natura organica essendo il risultato di un progetto di ingegneria genetica (questi modelli sono sterili poiché non hanno ovaie, sono programmati per l’obbedienza con forse l’inserimento di materiale genetico proveniente dai cani). Notiamo il passaggio, dal mio primo grado fenomenologico al nuovo secondo, da sex doll inorganiche a più naturali esemplari organici: la scienza distopica farebbe un salto di qualità. E tutto ciò proietterebbe alla volta della edonistica ectogenesi del Brave New World. Osserviamo il modo in cui il meccanismo di consequenzialità fili perfettamente liscio nello sviluppo delle tematiche. Emiko, assieme alla precedente Primavera Bobinski, reca seco aspetti sadisti. Sesso e violenza sadica sono collegati alle bambole calderiane, e sesso e violenza sadica sono connessi a Emiko. Ella viene infatti costretta a tenere pornospettacoli, da un canto, e a correre il rischio di essere uccisa e gettata nel compostaggio per il metano in quanto windup girl, dall’altro. Il romanzo di Bacigalupi si svolge in una Tailandia del XXII secolo dove le ginoidi abbisognano di permessi di soggiorno (che Emiko non possiede più). Le performance sadomaso delle due sex doll Kannika ed Emiko, con la prima sadica deliberatamente e la seconda masochista costretta (allo scopo di assecondare il divertimento del pubblico), fanno emergere concetti sadiani. Troviamo esemplificati i “tre templi femminili”: 1) Kannika pratica penetrazione vaginale sopra Emiko con un dildo; 2) la prima penetra la seconda μετὰ τῆς πυγῆς (volendo usare parole di Aristofane); 3) la sadica Kannika spiega agli spettatori che nella bocca di Emiko può entrare qualsiasi cosa. Più in generale sono nella condizione di creare un asse che dalla calderiana Primavera Bobinski giunge alla sadista Justine passando per Emiko. Le peripezie di costei si possono accostare a quelle del personaggio di de Sade, e quindi suddetto asse si può prolungare sino alla wellsiana Weena (davanti alla quale incombono i cannibali Morlock). Dal testo bacigalupiano apprendiamo che Emiko subisce abusi quasi ogni giorno, e che il proprietario del locale presso cui viene obbligata a esibirsi è tanto bramoso di denaro quanto di quei sadici spettacoli. Arrivato a questo punto posso introdurre, e postulare, altri lati degenerativi nel mio modello storico relativi al secondo grado. “The windup girl” – e lo abbiamo già intravisto – affronta la materia delle manipolazioni genetiche in modo onnicomprensivo. L’era della globalizzazione economica è terminata già da tempo, spazzata via da una gravissima crisi energetica planetaria. Questa riporta l’umanità per un verso indietro di secoli: tornano imbarcazioni a vela, dirigibili, biciclette, risciò; il trasporto risente enormemente della mancanza di fonti di energia.
 

Apparecchiature, nella nostra epoca alimentate da costante approvvigionamento elettrico, sono ora azionate a manovella o a pedale (quali ad esempio radio e computer). Fra le varie cose il romanzo parla altresì di una specie di batteria creata sfruttando le alghe. Al cospetto di tale sfondo risalta il tema degli organismi geneticamente alterati. Le modificazioni genetiche si sono rese necessarie in ambito agricolo a causa di epidemie che provocavano danni irreparabili alle piante e anche contagi mortali agli esseri umani. Volontari attacchi biologici hanno obbligato la ricerca scientifica a intervenire a protezione. Esistono delle grandi imprese internazionali di produzione agricola coinvolte in questa faccenda. Nel testo di Bacigalupi la Tailandia è depositaria di una nascosta banca di semi la quale le consente di sopravvivere. Le manipolazioni genetiche sugli animali hanno condotto a nuove specie di cui sfruttare la forza lavoro, da utilizzare sulle tavole di consumo alimentare, e alla dannosa stravaganza di carrolliani gatti difficili da eliminare. La scienza genetica applicata agli antropomorfi ha prodotto accanto alle assistenti sex doll pure dei combattenti da impiegarsi in contesti bellici e dei braccianti muniti di dieci mani. Tutti questi soggetti, denominati New People, godono dell’immunità oncologica e ai contagi che infestano letalmente il mondo di Emiko. La quale però nella sua veste di sex doll rimane suscettibile di eccessivo surriscaldamento (dopo prolungato rapido movimento), a causa del pregio della sua pelle liscia, in seguito a scarsezza di pori (pertanto necessita di acqua e ghiaccio, e di un ambiente fresco).
 

Qui mi pare il caso di rammentare che gli scienziati del Brave New World hanno fatto sì che tutti da adulti avessero un corpo da trentenni sino ai sessant’anni. In “The windup girl” uno scienziato occidentale collabora segretamente col governo thailandese nei progetti di genetica alimentare, e delle sue parole rivolte a Emiko precorrono a livello teorico tale meta huxleyana allorché dice che sia preferibile e più facile modificare geneticamente l’essere umano (in prospettiva antipatologica) piuttosto che curarlo in seguito. Suddette analogie legano ancor meglio i due miei livelli storici evolutivi. E altresì le forme di condizionamento pedagogico del Brave New World trovano un antenato concettuale nel sistema formativo cui fa riferimento Emiko. Seppur differenti le procedure il principio resta lo stesso: fare in modo che i sottoposti mantengano l’impronta comportamentale assegnata, adeguandosi a un ruolo impartito. C’è un piccolo brano del romanzo bacigalupiano il quale mi è parso notevole in virtù dei suoi contenuti psicanalitici, laddove Mizumi-sensei (l’educatrice di Emiko) illustra la psiche di una windup girl. Ci sarebbe una faccia animale della medaglia codificata dalla trama genetica, una metà diabolica, e un’altra faccia opposta nella polarità qualitativa. Volendo tradurre in termini concettuali quel riferimento del testo al giapponese In-Yo (analogo al cinese Yin-Yaang) indico due coppie: la junghiana Io/Ombra e la freudiana Ego/Es. Avviandomi alla conclusione del presente esame non posso fare a meno di rilevare alcune altre cose al riguardo di Emiko. Ho chiarito che lei si incanala sul versante delle vittime, però non dobbiamo trascurare il fatto che uccida – e in modo alquanto sadico – gli ultimi suoi sadici spettatori (in primis il capo del governo tailandese). Ciò relaziona, parzialmente e momentaneamente, Emiko alla sadista Juliette, benché si tratti di vendetta/giustizia compensativa. In quella Tailandia l’ambiente che pesa addosso alla prima si mostra molto oppressivo e il romanzo di Bacigalupi non manca, al pari di quello calderiano evocato, di una esplicita forma di reazione inquisitoriale religiosa: la Chiesa (cristiana) grahamita la quale rifiuta la presenza di New People (da annientare) e il commercio agricolo generalizzato (attraverso un formale pretesto moralistico anticapitalistico). Non soltanto la parte finale della narrazione mi ha fatto intravedere nella Tailandia bacigalupiana un’allegoria dell’Argentina peronista2 con la sua resistenza all’invadenza del capitalismo angloamericano. Il generale Pracha, importante ministro per la tutela sociosanitaria, rappresenterebbe Juan Domingo Perón; Kanya (funzionaria di polizia di suddetto ministero, similmente al seguente personaggio) rappresenterebbe Evita; in Jaidee potremmo vedere una sorta di Che Guevara (accanto al peronismo, ben inteso). La guerra civile tailandese la quale ha come epicentro Bangkok (città già scenario nel calderiano “Dead girls”) mi rammenta i fatti storici collegati all’arresto di Perón e alla sua successiva elezione popolare alla presidenza argentina con la sconfitta del fronte capitalistico straniero, il quale in “The windup girl” ha preteso, altrettanto infruttuosamente, di potersi accaparrare della banca dei semi tailandese. Alla fine del romanzo di Bacigalupo quello scienziato occidentale che collaborava coi Tailandesi promette a Emiko di poter creare windup girls prolifiche, correggendo il DNA di lei. Ci avviamo così in direzione del Brave New World.
 
 
 
NOTE
 
Questo scritto fa parte del mio saggio intitolato “Letteratura e psicostoria”
 
1 Per approfondimenti si vedano miei lavori precedenti:
 
1) Sex doll prima del Brave New World (il quale sarà inserito nella stessa pubblicazione a stampa di questo scritto):
 
2) Il saggio Il capitalismo impazzito di Aldous Huxley (2015):
 
3) Dentro la monografia Filosofie sadiche (2021), La tanatolatria di de Sade:
 
4) La terribile distopia di H. G. Wells all’interno dell’opera Critica letteraria (2017):
 
2 A chi vorrà approfondire indico un mio elaborato pertinente contenuto nel mio saggio La morte delle ideologie (2011) intitolato Il giustizialismo peronista: